martedì 6 settembre 2011

AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA

Il governo della burocrazia.
Ci si aspetterebbe una semplificazione delle procedure per l’ottenimento di una autorizzazione da un governo che si proclama liberista, “del fare”; ma cosi non è, almeno per il governo Berlusconi.
La materia di cui ci si occupa è il parere paesaggistico necessario per tutti quegli interventi, anche edilizi, da attuare in aree sottoposte a vincolo paesaggistico; ora, infatti, verrà rilasciato dalla Soprintendenza per i Beni Culturali. Non un approfondimento, dunque, o una maggiore attenzione alla qualità del patrimonio paesaggistico, ma un’inutile farraginosità della procedura, visto che sono necessari almeno 120 giorni per l’ottenimento del parere, senza considerare i tempi morti; aumenterà, inoltre, anche il carico di lavoro per le Soprintendenze, le quali infatti, dovranno entrare nel merito esprimendo un parere vincolante sulla compatibilità paesaggistica dell’intervento.
Ma quel che è peggio, però, è il caso in cui non venga reso il parere della Soprintendenza nei tempi previsti, in quanto vale il cosiddetto silenzio-inadempimento; ovvero il richiedente, per rimuoverlo, può promuovere il ricorso al TAR o inoltrare richiesta di autorizzazione direttamente alla Regione.
Senza considerare che il parere è vincolante ma non obbligatorio, in altre parole il Comune deve recepirlo se emanato dalla Soprintendenza, o diversamente, è tenuto comunque a sottoscrivere e fornire il proprio provvedimento, nel rispetto della sussidiarietà verticale.
Tutto ciò quasi certamente produrrà una quantità di dinieghi superiore rispetto al passato, quindi maggiori costi anche burocratici per i cittadini e per le imprese, oltre le conseguenti negative ricadute economiche.
L’unica maniera per evitarla, è dare qualità al progetto paesaggistico, che è cosa ben diversa dal progetto edilizio; è fondamentale, pertanto, che ciascun progettista rispetti non soltanto la conformità alla norma, ma anche e soprattutto la qualità del costruito, ed evidentemente la contestualizzazione degli interventi, e qui si pensi ai colori, alle forme degli edifici ed ai materiali previsti.

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