Intervento in Consiglio Comunale del 28 dicembre 2011. (Sintesi)
Su questo argomento si sarebbe dovuto imporre un elevatissimo grado di attenzione, molta prudenza da parte dell’Amministrazione in carica che ha invece optato come è ormai consuetudine per soluzioni sbrigative, approssimative, dettate dall’urgenza, sempre ricercata e costruita.
Sappiamo tutti che l’attuale contratto di appalto scade il 17 febbraio 2012, ma tale scadenza era nota all’amministrazione Di Medio sin dal giorno del suo insediamento; come al solito si è arrivati in tutta fretta all’ultimo momento per predisporre dei documenti che servissero alla bisogna.
Intanto, è stato affidato l'incarico di progettare il nuovo servizio di raccolta dei rifiuti ad una Società di Torino sostenendo che gli uffici, comunque da sempre impegnati sul servizio rifiuti, dato l ‘ “esiguo numero di unità lavorative”, venissero ‘supportati’ per la definizione degli atti propedeutici all’espletamento della nuova gara con urgenza; ma l’attività in questione non era affatto imprevedibile, al contrario, era certamente prevedibile, come risulta dagli atti; altra cosa semmai è la negligenza, ritardi o carenze funzionali od organizzative dell’Ente Comunale, alle quali, ove mai ricorrenti, sarebbero dovute essere colmate per tempo dall’Amministrazione locale anche attraverso adeguate previsioni del fabbisogno del personale.
Sappiamo tutti che l’attuale contratto di appalto scade il 17 febbraio 2012, ma tale scadenza era nota all’amministrazione Di Medio sin dal giorno del suo insediamento; come al solito si è arrivati in tutta fretta all’ultimo momento per predisporre dei documenti che servissero alla bisogna.
Intanto, è stato affidato l'incarico di progettare il nuovo servizio di raccolta dei rifiuti ad una Società di Torino sostenendo che gli uffici, comunque da sempre impegnati sul servizio rifiuti, dato l ‘ “esiguo numero di unità lavorative”, venissero ‘supportati’ per la definizione degli atti propedeutici all’espletamento della nuova gara con urgenza; ma l’attività in questione non era affatto imprevedibile, al contrario, era certamente prevedibile, come risulta dagli atti; altra cosa semmai è la negligenza, ritardi o carenze funzionali od organizzative dell’Ente Comunale, alle quali, ove mai ricorrenti, sarebbero dovute essere colmate per tempo dall’Amministrazione locale anche attraverso adeguate previsioni del fabbisogno del personale.
Peraltro, per l'individuazione della ESPER s.r.l, si dichiara la “bassa reperibilità in ambito locale” di prestazioni professionali del genere; con tutto il rispetto che si deve alla società in questione, si ritiene che vi siano altrettante professionalità, in ambito anche regionale, in grado di attendere a compiti che, d'altronde, gli stessi uffici comunali avrebbero potuto ben assolvere visto lo straordinario bagaglio di esperienze e competenze maturate negli anni precorsi.
Il documento che ci viene oggi sottoposto all’attenzione può definirsi un modesto studio, assolutamente teorico e buono per uso altrettanto teorico, della disciplina legislativa (peraltro neanche aggiornata come vedremo soprattutto in sede regolamentare) che presidia il settore della raccolta integrata dei rifiuti; lo stesso, infatti, ripropone, nella parte iniziale, la legislazione settoriale, di estrazione statale e regionale in materia, tutta sostanzialmente orientata alla declinazione della gerarchia dei comportamenti per la gestione dei rifiuti che, come noto, si snoda attraverso la prevenzione e riduzione della produzione e nocività dei rifiuti, il recupero degli stessi con azioni tese al riutilizzo e al riciclo, lo smaltimento quale fase residuale.
Il documento alla nostra attenzione ripropone, come si è detto, summa capita, il quadro legislativo di riferimento e, dunque, poi ci saremmo attesi, come in questa fase si imponeva, un esame ed un approfondimento di dettaglio sul servizio che si propone per il nostro Comune proprio per avere contezza dell’effettività della bontà della proposta avanzata soprattutto se si pone mente alla constatazione che entro il 31/12/2012 dev’essere, per legge, garantito il 65 % di raccolta differenziata.
Entrando più nel merito del documento, l’insieme delle proposte ricomprese nello studio che ci viene sottoposto è carente, come a più riprese evidenziato nelle diverse sedute di Commissione, soprattutto nelle parti che dovrebbero caratterizzare il progetto del servizio di igiene urbana; non può al riguardo correttamente parlarsi di un progetto come, invece, ci viene propinato in questa sede, non rispondendo il documento in esame, in alcun modo, alla tipologia progettuale tipica declinata dal codice degli appalti.
In merito agli obiettivi di legge riportati nel progetto, come si è già detto, il D.lgs 152/2006 e s.m.i. al 31.12.2012 dispone il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata; allo stesso modo il D.lgs 36/03 prevede al 2011 di smaltire in discarica al massimo 115 kg/ab di rifiuti urbani biodegradabili; mentre, gli obiettivi prefissati nel progetto, soltanto in un secondo momento corretti, non rispettano tali orizzonti e non sono correlati ad un dettagliato cronoprogramma delle attività.
Da parte de gruppo "NuovaIdeadomani si riteneva e si ritiene fondamentale effettuare delle analisi merceologiche in loco e non già su dati, come desumibile dal documento propostoci, attinti da letteratura.
La progettazione, inoltre, non poteva non essere da subito affinata, senza alcun rimando alla fase di avvio del nuovo servizio, altrimenti molti contenuti resterebbero delle enunciazioni di principio, appunto delle “proposte”, caratterizzanti più propriamente uno studio, ma non certamente un progetto.
Le stesse azioni di prevenzione per la produzione dei rifiuti (art. 179 e 180 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152 e s.m.i.) sono state aggiunte all’ultimo momento.
Si sarebbero dovute individuare le fasce di utenza domestica così da adottare un criterio di calcolo della TARSU più equa basato non soltanto sulla superficie dell’immobile ma anche legato al numero di dei componenti del nucleo familiare; a tal fine, si doveva imporre una riclassificazione delle utenze domestiche tenendo conto di quanto previsto dall’All.1 - Tabella 1a e 1b del DPR 158/99. In ogni caso si riteneva necessaria la previsione di doverosi correttivi legati ai criteri di calcolo in relazione alle recenti modifiche di legge sopravvenute.
Le utenze non domestiche andavano localizzate su mappa e analizzate più nel dettaglio, in modo da organizzare meglio la raccolta e sviluppare i percorsi dei mezzi e ottimizzare gli spostamenti.
Da subito si dovevano conoscere le fasi di avvio della raccolta domiciliare e ciascuna zona interessata, oltre ai giorni della settimana in cui si effettuerà la raccolta (in considerazione dei mercati settimanali); insomma andava scandita una precisa calendarizzazione della raccolta.
In relazione, poi, alle personalizzazioni del servizio per le utenze più grandi (come le cliniche, i supermercati, le residenze per anziani, gli istituti scolastici, etc.), le stesse andavano approntate in questa fase.
Con riferimento allo spazzamento e ai servizi accessori, gli stessi andavano progettati in relazione alle frequenze ed al personale impiegato.
Bisognava specificare le fasi e i tempi di consultazione e partecipazione dei cittadini e della comunicazione, anche attraverso un piano per lo start up.
Lo studio in questione non propone affatto un sistema di calendarizzazione modulato come si impone sull’economicità del servizio, con la finalità di evitare il rischio di sovrapposizioni e maggiorazioni di costi. Non vi è indicazione del numero esatto delle operazioni oggetto del servizio, sicchè non è dato in alcun modo definire, come si imponeva, il livello di ottimizzazione delle risorse umane che va soddisfatto già dall’inizio del servizio per scongiurare il rischio, che qui diventa inevitabile, di costi aggiuntivi.
Ulteriori pesanti criticità rilevabili nello studio che ci viene proposto non possono non essere evidenziate. È noto, intanto, che tutte le raccolte differenziate “funzionano” se è bene individuata la collocazione finale delle varie frazioni di recupero.
Per la frazione organica rimane sempre il problema dell’impianto di compostaggio, che attualmente è a titolarità privata e che potrebbe riservare incerta disponibilità a ricevere il materiale: se l’impianto diventa fiscale sui limiti alle impurezze, si vedrà vanificare gran parte dello sforzo per raccoglierlo.
Il posizionamento dei bidoni all’interno delle pertinenze condominiali nelle realtà con più famiglie va ben individuato e per questo è indispensabile una strategia mirata, anche sul piano della formazione, che nel documento non è dato enucleare.
Se la fase di installazione all’interno dei condomini non viene fatta con attenzione, senza forzature sugli utenti, chiedendo il massimo della collaborazione e valutando quale impatto costituisce la presenza di bidoni interni, si può essere sicuri che i bidoni saranno rifiutati nel tempo, andando a finire per strada.
All’interno di un condominio plurifamiglie non è affatto chiarito chi deve movimentare i contenitori e se le autorizzazioni ad entrare nei condomini possono essere ottenute con certezza, senza il dubbio che vengano impugnate, dal momento che trattasi pur sempre di proprietà private, all’interno delle quali non è facile, da parte di estranei, ottenere permessi, a meno che non ci sia una condivisa e generale autorizzazione del condominio.
Per quanto riguarda i rifiuti di amianto, posti con i rifiuti ingombranti non pericolosi, si deve rammentare che per la natura pericolosa il materiale deve essere trattato e movimentato da ditte in possesso di autorizzazioni specifiche.
Le utenze non domestiche, che non posseggono spazi idonei o che non possono mantenere, per misura igienica, rifiuti all’interno dei propri locali di esercizio e per lungo tempo, esponendo i loro contenitori, ancorché chiusi con chiave, sulla pubblica via, ricreano condizioni di scarsa igiene sulla strada e sicuramente non potranno utilizzare le pertinenze del condominio cui appartengono.
Per i lavaggi bisognava essere chiari ed efficaci nel consigliarne modalità e frequenze: in particolare per i contenitori della frazione umida, se gli utenti non si attengono alla buona pratica di adottare sacchetti idonei e chiusi, si avrà bisogno di lavarli con frequenze ravvicinate; del che non vi è alcuna evidenza nel documento in questione.
Né può omettersi di evidenziare che la mancata raccolta della frazione umida, la quale da sola, se fatta bene e portata a sicura destinazione avrebbe garantito 20 punti percentuali, sicuramente non risparmierà il nuovo servizio anche per quel deficit strutturale e di impiantistica che è ben noto.
Non v’è dubbio che, rispetto al vecchio progetto, questo nuovo documento si presenti, come già ripetuto, come uno studio di massima con scarsa definizione della fattibilità di alcuni aspetti. Su questo aspetto ci siamo, per quel che i tempi ristretti ci consentivano, soffermati su taluni profili, in considerazione dell’impatto che i nuovi costi, certamente di gran lunga più elevati rispetto a prima, avranno sulla cittadinanza.
Il confronto dei costi tra vecchio e nuovo servizio può essere così sintetizzato, in base alle ipotesi di maggiore efficacia del servizio di spazzamento, introduzione del Centro di Raccolta e minore onere di smaltimento:
Vecchio servizio | Costo | Nuovo servizio | Costo | % Nuovo/vecchio |
Spazzamento | 194.224 | Spazzamento | 360.752 | 85.74% |
Raccolta | 776.895 | Raccolta | 1.088.542 | 26.7% |
Smaltimento | 493.302 | Smaltimento | 246.196 | - 49.91% |
Centro di Raccolta | 75.813 | 100% | ||
TOTALE | 1.464.421 | TOTALE | 1.771.303 | 20.06% |
A questa percentuale di incremento si deve aggiungere un 5% di maggiori costi per l’organizzazione del personale e mezzi, in quanto le unità previste dal progetto sono puramente teoriche.
In definitiva è da attendersi, con assoluto grado di ragionevolezza, che i costi siano più elevati almeno del 25% circa e non del 10,60% come prospettato (tra l’altro “limato” rispetto alla prima versione che fu data in Commissione).
Il confronto di cui sopra mette in risalto quanto segue:
1) sul servizio di spazzamento è stato previsto un incremento che quasi raddoppia la spesa attuale;
2) il servizio di raccolta integrata è cresciuto del 26,7%, come prevedibile, per il maggiore impegno di uomini e mezzi;
3) lo smaltimento si è quasi dimezzato, dato l’obiettivo, rebus sic stantibus solo teorico, di realizzare il 60% di differenziata;
Le frequenze di raccolta sono basse, in particolare per le attività; queste ultime devono avere ampia possibilità di deposito dei contenitori in volumetria e tipologia appropriate.
Per avere più chiaro il quadro delle differenze fra il vecchio progetto, di assoluto dettaglio, e questo nuovo documento che può definirsi al più di mera fattibilità, il gruppo “Nuovaideadomani ritiene di sottoporre il seguente prospetto comparativo dal quale risultano, con ogni evidenza, vuoti significativi nella declinazione di aspetti importanti del servizio che si va a proporre.
Vecchio servizio | Nuovo servizio | |||||||||||
Spazzamento | freq. | Spazzamento | freq. | |||||||||
vie principali e piazze | 7/7 | vie principali e piazze + centro storico con doppio passaggio il resto non definito | ||||||||||
centro storico e abitato | 6/7 | |||||||||||
periferia | 3/7 | |||||||||||
zona industriale | 1/7 | |||||||||||
Spazzamento: manodopera | Spazzamento: manodopera | |||||||||||
Servizio | autista | operatore | Servizio | autista | operatore | |||||||
n. | gg/a | n. | gg/a | n. | gg/a | n. | gg/a | |||||
spazzamento mecc. | 1 | 313 | spazzamento mecc. | 1 | ||||||||
spazz. area urbana | 3 | 313 | spazz. area urbana | 3 | ||||||||
spazz. aree perif. | 1 | 313 | spazz. aree perif. | 2 | ||||||||
spazz. Domenicale | 1 | 52 | 2 | 52 | spazz. Domenicale | 1 | 2 | |||||
Spazzamento: mezzi | Spazzamento: mezzi | |||||||||||
Servizio | tipo mezzo | impiego | Servizio | tipo mezzo | impiego | |||||||
n. | gg/a | n. | gg/a | |||||||||
spazzamento mecc. | spazz. Asp. 4 mc | 1 | 365 | spazzamento mecc. | spazz. Asp. 4 mc | 2 | ||||||
spazz. area urbana | APE 50 | 3 | 313 | spazz. area urbana | motocarro con vasca | 4 | ||||||
spazz. aree perif. | motocarro vasca | 1 | 313 | spazz. aree perif. | ||||||||
spazz. Domenicale | APE 50 | 2 | 52 | spazz. Domenicale | ||||||||
Attrezzature | Attrezzature | |||||||||||
tipo | n. | tipo | n. | |||||||||
tespoli 100 lt | 50 | |||||||||||
gettacarte 100 lt | 15 | |||||||||||
gettacarte centro st. | 10 | non definite | ||||||||||
cestini da palo | 100 | |||||||||||
kit escrementi | 4 | |||||||||||
sacchi per trespoli | 6500 | |||||||||||
sacchi per cestini | 10000 | |||||||||||
Raccolte | freq. | Raccolte | freq. | |||||||||
indifferenziato AU ott-mag | 4/7 | indifferenziato dom. | 2/7 | |||||||||
indifferenziato CS ott-mag | 7/7 | indifferenziato non dom. | 2/7 | |||||||||
indifferenziato EU ott-mag | 3/7 | indifferenziato case sparse | 3/7 | |||||||||
organico EU ott-apr | 4/7 | organico dom. | 3/7 | |||||||||
organico AU ott-apr | 3/7 | organico non dom. | 3/7 | |||||||||
indifferenziato AU giu-set | 4/7 | carta dom. e non dom. | 1/7 | |||||||||
indifferenziato CS giu-set | 7/7 | verde dom. e non dom. | 1/7 | |||||||||
indifferenziato EU giu-set | 4/7 | plast. Met. dom. e non dom. | 1/7 | |||||||||
organico EU mag-set | 6/7 | vetro | 1/28 | |||||||||
organico AU mag-set | 7/7 | vetro case sparse | 1/14 | |||||||||
carta stradale | 1/7 | |||||||||||
carta pap | 1/7 | |||||||||||
carta pap | 1/7 | |||||||||||
plastica stradale | 1/7 | |||||||||||
plastica pap | 1/7 | |||||||||||
Raccolte: manodopera | Raccolte: manodopera | |||||||||||
Servizio | autista | operatore | Servizio | autista | operatore | |||||||
n. | gg/a | n. | gg/a | n. | gg/a | n. | gg/a | |||||
secco-umido CS | 1 | 365 | indifferenziato | 1,79 | 5,42 | |||||||
secco AU EU | 1 | 208 | 1 | 208 | ||||||||
umido AU EU | 1 | 156 | 1 | 156 | umido | 1,09 | 4,71 | |||||
Rinforzo estivo | 1 | 156 | 1 | 156 | carta | 0,96 | 2,28 | |||||
carta plastica strad. | 1 | 104 | 1 | 104 | plastica metalli | 0,52 | 1,14 | |||||
carta e mutim. | 1 | 156 | vetro | 0,43 | ||||||||
verde | 0,05 | 0,2 | ||||||||||
Raccolte: mezzi | Raccolte:mezzi | |||||||||||
Servizio | tipo mezzo | impiego | Servizio | tipo mezzo | impiego | |||||||
n. | gg/a | n. | gg/a | |||||||||
raccolte CS | vasca 5 mc | 1 | 365 | raccolte CS | vasca 7 mc | 8 | ||||||
secco-umido AU | bicamera 15 mc | 1 | 208 | secco-umido AU | Comp. 26 mc | 2 | ||||||
secco-umido AE | bicamera 20 mc | 1 | 156 | secco-umido AE | Comp. 10 mc | 2 | ||||||
umido estivo | vasca 5 mc | 1 | 156 | umido estivo | vasca 2 mc | 1 | ||||||
carta e multim. | vasca 5 mc | 1 | 156 | carta e multim. | vasca 2 mc | 1 | ||||||
cass. Rd | compattatore | 1 | 104 | cass. Rd | compattatore | 1 | ||||||
Attrezzature | Attrezzature | |||||||||||
tipo | n. | tipo | n. | |||||||||
biopattumiere 10 lt | 4120 | biopattumiere 10 lt | 5417 | |||||||||
sacchi 35 lt | 153.300 | sacchi 35 lt | ||||||||||
bidoni umido 360 lt | 330 | bidoni umido 360 lt | 652 | |||||||||
bidoni secco 360 lt | 30 | bidoni secco 360 lt | ||||||||||
bidoni umido 240 lt | 10 | bidoni 240 lt | 454 | |||||||||
cass. secco 1300 lt | 315 | cass. 660 lt | 329 | |||||||||
cass. Carta 1100 lt | 65 | cass. 1100 lt | 2 | |||||||||
sacchi 60 lt carta | 130.000 | sacchi 60 lt carta | ||||||||||
cass. Plastica 1100 lt | 65 | |||||||||||
sacchi 60 lt plastica | 130.000 | Mastelli 30-40 lt | 10.088 | |||||||||
cont. 240 lt vetro | 25 |
Siamo di fronte, quindi, come è agevole intendere, ad una proposta di servizio al buio ove l’assenza di specificazioni in ordine alle modalità dell’articolazione nel dettaglio del servizio e di come saranno gestite le fasi più delicate ed impegnative anche dal lato economico, come quelle intermedie, per giungere allo stadio a regime, pongono preoccupanti interrogativi sulle reali prospettive di costo del servizio in questione; per come ci viene propinato il servizio, che non ci dice nulla sui tempi precisi delle fasi intermedie e sulle modalità concrete con cui saranno gestite, dovremo essere tutti fortemente preoccupati sugli effetti assolutamente imponderabili, dal lato dei costi reali, che avranno sui contribuenti sorgenti di spesa oggi del tutto non considerate nel documento.
Insomma può definirsi conclusivamente uno studio assolutamente teorico, per nulla ancorato alle esigenze della nostra realtà, con manchevolezze significative sul versante di significativi aspetti di dettaglio, il quale, a prescindere dalla astrattamente declamata finalizzazione della domiciliarizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti (porta a porta) sul quale pure non possiamo che, in linea di tesi e di teoria aderire, lascia assolutamente irrisolti numerosi nodi e molteplici questioni che sono destinate ad impattare negativamente sulla complessiva qualità del servizio, in termini di effettività dei risultati conseguibili, ma soprattutto sulle già estremamente esangui tasche dei cittadini con costi aggiuntivi, oggi inespressi, che, se per giunta affidati alla discrezionalità del gestore, garantirebbero il solo arricchimento di quest’ultimo ed il sicuro depauperamento di tutti noi.
Avremmo voluto, come si imponeva, disporre in questa sede, per tempo, e non in prossimità della scadenza del contratto, di un progetto di dettagli, in grado di far coltivare, in maniera congrua, la prospettiva di una cittadina a rifiuti zero; questa, infatti, non è un’utopia laddove si consideri la prospettiva di costruire un modello cittadino fondato su politiche vere, e non solo propagandisticamente declamate, legate alla riduzione dei rifiuti attraverso il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini.
Cassano delle Murge, 28.12.2011.
Per il Gruppo “NuovaIdeadomani
Il Consigliere Comunale Davide Del Re
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